Volevo
visitare per bene quest'isola, ma non pensavo per un mese intero!
E'
bella aspra e sincera, le sue città sono tutte e quattro nella parte
nord, come anche i suoi porti, è un isola veneziana, tutto il
turismo si concentra sui resti micenei e sulla Serenissima, arabi
e turchi sembra non abbiano lasciato nulla anche se dopo un po' ti
accorgi che:
il
caffè greco è quello turco, il loro occhio blu portafortuna altro
non è che il famoso “occhio di satana” simbolo di Istambul e se
capita di accendere la radio, è facile chiedersi da che parte di
mare ci si trova!
Dopo
la bellissima Chania abbiamo navigato fino a Rethimno, ormeggiati
nell'unico posto possibile per il Jonah: all'inglese appena sotto il
faro rosso dell'entrata ma con acqua ed elettricità.
Da
quì abbiamo affittato un auto siamo andati a Matala che ancora oggi
vive sulla memoria degli Hippy
che ci andavano agli inizi degli anni'60, tutto qui gira intorno al peace&love è buffo vedere ragazzi
di vent'anni atteggiarsi a figli dei fiori quando quasi sicuramente
non sanno cosa sia “Sulla Strada” non hanno mai sentito nominare
Ginsberg
né tanto meno Ferlinghetti, ma tant'è, il consumismo s'è
mangiato pure questa storia.....
A
Iraklion ancora oggi l'unico porto/marina è quello veneziano colmo
delle barche del posto, bello bellissimo, ma piccolo e impossibile
per il Jonathan con
il suo
pescaggio
importante, c'è un solo posticino dove il fondo è di 3 metri e
calcolando le maree è meglio non considerarlo, peccato perchè è la
più grande città di Creta e il passaggio di barche a vela potrebbe
incrementare l'economia del posto.
In
realtà appena fuori
dal
porticciolo c'è il grosso bacino commerciale dove attraccano i traghetti
le navi da crocera e i cargo e dove sono ormeggiati i due
rimorchiatori di Spyros, perpendicolare a quell'ultimo molo ci si può
ormeggiare alla turca o all'inglese ci sono tre colonnine per acqua
ed elettricità
ma son posti di passaggio e bisogna saperlo perchè non sono
segnalati nemmeno sull'Elias. Dal
porto partono le mura che proteggevano Iraklion il cui centro è
costituito dalla loggia veneziana e la sua piazza con la fontana del
Morosini che purtroppo
non è
in funzione, ma è incredibile come anche solo due costruzioni siano
in grado di farti voltare per cercare il canale......
Il
museo va visitato di sicuro, è molto bello e ci sono alcuni pezzi
di assoluta perfezione, vasi in cristallo di
rocca gioielli oro e pietre da far
impallidire
qualunque gioielliere attuale, mi fa sempre pensare come risultino
grossolani i resti romani al confronto di tante altre civiltà più
antiche.
Abbiamo
ovviamente visitato Festo e Knosso, il fascino è enorme, sopratutto
nel rendersi conto che queste popolazioni sono vissute senza aver
bisogno di fortificazioni, nulla fa pensare all'uso di armi o alla
violenza, mentre tutto di questi posti parla di una raffinatezza
estrema di gioco e armonia. Vanno visti ma di mattina presto perché
il sole è implacabile altrimenti!
Da
Iraklion partono bus per ovunque sull'isola,
sono comodissimi, con
uno di questi siamo andati a visitare Agios Nicholaos. Il marina è
il più attrezzato e ben tenuto di tutta l'isola, c'è un travel lift
e un piccolo cantiere. La cittadina abbraccia il suo cuore che è un
laghetto profondo 64 metri, tutt'intorno verdissimo e il ponticello
d'accesso spiega
perchè ci sono ormeggiati solo piccoli natanti. Il
museo era chiuso per cui abbiamo passeggiato per la cittadina,
moderna e ordinata, ventosissima, con una storia da raccontare
all'interno di una casa, una galleria d'arte, entrata gratuita,
artista in loco, una donna. Brava, molto brava, mi spiega le sue
tecniche io l'ascolto distratta perchè “vedo” i suoi quadri, mi
fanno sognare portandomi in un'altra vita, la sensazione di avere un
pezzo di puzzle in più, restituisce la coscienza dell'incompleto, e
mi ricorda quanta strada devo ancora fare, così arriva il tempo di
tornare sul Jonathan e riprendere il viaggio.