domenica 18 agosto 2013

Rotta NE per ora. Il deserto dell'Egeo

Chora Astypalea
Alla fine abbiamo fatto rotta su Astypalea ed è stata la scelta giusta, è bastato aspettare il momento giusto per salire con vento e mare favorevoli, sfatando così il primo dei tanti stereotipi sulla Grecia che vuole la navigazione da Creta sul difficile mare di Karpatos. In mare trovo la pace, le vele

verso Lipsi
del Jonathan piene di vento, i blu ovunque sopra e sotto, è un equilibrio splendido che va col suono dello scafo a fendere le onde veloce macinando miglia su miglia, a volte mi sembra che potrei non fermarmi mai, arrivare dall'altra parte del mondo. Mi sono chiesta perché quest'armonia defluisce appena mi avvicino a terra e viene sostituita
Thomas e moni a spasso per Lakky
da una sorte di ansia, penso a Odisseo e mi sembra di capire perché s'è perso, perché non sapeva più dov'èra. Queste isole sono tutte ugualmente brulle, scogli dove non cresce nulla, una terra dura e desolata e la sua gente sembra aver perso sulla strada del tempo la memoria di se stessa, so che tu

vista dalla Chora
ami moltissimo questi posti, per me non è scoppiato l'amore, non come è successo in Turchia e se penso a baie e spiagge da sogno mi si riempiono gli occhi di verdi foreste rigogliose che per chilometri finiscono sull'oceano, i colori vividi pieni della natura: l'oro nell'anima del sud america. Sono certa di vedere solo l'ombra di ciò che questo paese doveva
Klima Samos
 essere trent'anni fa ma forse siamo tutti più tristi. Comunque Astypalea è decisamente bella e affascinante con una vista mozzafiato dall'alto della Chora tipicamente bianca e azzurra ben diverso dal povero paesino di Lakki a Leros:
immagina un set
La Turchia vista da Samos
cinematografico abbandonato, un film sull'architettura fascista mai finito, molto meglio stare sempre in rada anche perché fino ad ora tutte le isole che abbiamo visitato, i paesi, i villaggi esistono e vivono solo ed esclusivamente in funzione dei turisti anche e soprattutto le più piccole, bisognerà vedere da qui in poi come sarà, ora che agosto finisce e inizieremo a scendere finalmente verso Marmaris.



martedì 23 luglio 2013

girovagando l'isola

 Volevo visitare per bene quest'isola, ma non pensavo per un mese intero!

E' bella aspra e sincera, le sue città sono tutte e quattro nella parte nord, come anche i suoi porti, è un isola veneziana, tutto il turismo si concentra sui resti micenei e sulla Serenissima, arabi e turchi sembra non abbiano lasciato nulla anche se dopo un po' ti accorgi che:
 il caffè greco è quello turco, il loro occhio blu portafortuna altro non è che il famoso “occhio di satana” simbolo di Istambul e se capita di accendere la radio, è facile chiedersi da che parte di mare ci si trova!
Dopo la bellissima Chania abbiamo navigato fino a Rethimno, ormeggiati 

nell'unico posto possibile per il Jonah: all'inglese appena sotto il faro rosso dell'entrata ma con acqua ed elettricità.
Da quì abbiamo affittato un auto siamo andati a Matala che ancora oggi vive sulla memoria degli Hippy
che ci andavano agli inizi degli anni'60, tutto qui gira intorno al peace&love è buffo vedere ragazzi di vent'anni atteggiarsi a figli dei fiori quando quasi sicuramente non sanno cosa sia “Sulla Strada” non hanno mai sentito nominare Ginsberg
né tanto meno Ferlinghetti, ma tant'è, il consumismo s'è mangiato pure questa storia.....
A Iraklion ancora oggi l'unico porto/marina è quello veneziano colmo delle barche del posto, bello bellissimo, ma piccolo e impossibile per il Jonathan con il suo

pescaggio importante, c'è un solo posticino dove il fondo è di 3 metri e calcolando le maree è meglio non considerarlo, peccato perchè è la più grande città di Creta e il passaggio di barche a vela potrebbe incrementare l'economia del posto.
In realtà appena fuori

dal porticciolo c'è il grosso bacino commerciale dove attraccano i traghetti le navi da crocera e i cargo e dove sono ormeggiati i due rimorchiatori di Spyros, perpendicolare a quell'ultimo molo ci si può ormeggiare alla turca o all'inglese ci sono tre colonnine per acqua

ed elettricità ma son posti di passaggio e bisogna saperlo perchè non sono segnalati nemmeno sull'Elias. Dal porto partono le mura che proteggevano Iraklion il cui centro è costituito dalla loggia veneziana e la sua piazza con la fontana del Morosini che purtroppo
non è in funzione, ma è incredibile come anche solo due costruzioni siano in grado di farti voltare per cercare il canale......
Il museo va visitato di sicuro, è molto bello e ci sono alcuni pezzi di assoluta perfezione, vasi in cristallo di rocca gioielli oro e pietre da far 

impallidire qualunque gioielliere attuale, mi fa sempre pensare come risultino grossolani i resti romani al confronto di tante altre civiltà più antiche.
Abbiamo ovviamente visitato Festo e Knosso, il fascino è enorme, sopratutto nel rendersi conto che queste popolazioni sono vissute senza aver bisogno di fortificazioni, nulla fa pensare all'uso di armi o alla violenza, mentre tutto di questi posti parla di una raffinatezza estrema di gioco e armonia. Vanno visti ma di mattina presto perché il sole è implacabile altrimenti!
Da Iraklion partono bus per ovunque sull'isola,
sono comodissimi, con uno di questi siamo andati a visitare Agios Nicholaos. Il marina è il più attrezzato e ben tenuto di tutta l'isola, c'è un travel lift e un piccolo cantiere. La cittadina abbraccia il suo cuore che è un laghetto profondo 64 metri, tutt'intorno verdissimo e il ponticello d'accesso spiega 

perchè ci sono ormeggiati solo piccoli natanti. Il museo era chiuso per cui abbiamo passeggiato per la cittadina, moderna e ordinata, ventosissima, con una storia da raccontare all'interno di una casa, una galleria d'arte, entrata gratuita, artista in loco, una donna. Brava, molto brava, mi spiega le sue tecniche io l'ascolto distratta perchè “vedo” i suoi quadri, mi fanno sognare portandomi in un'altra vita, la sensazione di avere un pezzo di puzzle in più, restituisce la coscienza dell'incompleto, e mi ricorda quanta strada devo ancora fare, così arriva il tempo di tornare sul Jonathan e riprendere il viaggio.
 



 




venerdì 14 giugno 2013

I cretesi un altro popolo

Chaina panorama

Chi ancora crede di arrivare in grecia e spendere relativamente poco resterà ben deluso, il costo della vita è alto e fare la spesa consiste in un salasso sopratutto frutta e verdura: mele 2.30 euro al kg, 

Il Jonah a Chaina
zucchine a 3 euro, una confezione di 2 scatolette di tonno rio mare 7 euro! succhi di frutta solo da 1 lt a 1.60 euro, un caffè al bar 1.50 euro e via così......

Chania
di sicuro se l'italiano ci ha rimesso con l'entrata nella UE qua ci hanno rimesso anche di più, il fatto è che invece di solidarizzare sembrano guardare in cagnesco con quella buona dose di diffidenza dalla 


Al telefono con Nora
quale sai già che se solo gli dai l'occasione ti fregano, infatti il battesimo della fregatura l'abbiamo già avuto a porto Kagio quando approfittando della nostra stanchezza dopo la notte di rodeo a 50 kn un pescatore del posto ci ha rubato una cima da ormeggio di 20 mt nuova di pacca! 

Museo Archeologico
Che dire.....ora mi toccherà fare la “cagna da strada” con questa gente, solo che non è esattamente quello che speravo mi auguro davvero che questo sia stato un caso isolato e di poter presto smentire questa brutta impressione. 
Invece dopo una settimana a Creta confermo la personalissima impressione
 
Il reparto per bambini del museo
avuta appena sbarcati, questo popolo è greco di nome forse, ma caratterialmente assai diverso, ritrovo qua quell'accoglienza mediterranea che amo, quell'intelligenza vivace e sveglia con cui mi sento subito a casa, insomma proprio un altro pianeta rispetto alla Grecia incontrata fin qua.



Malinakis shop
Attraccati al porto di Chania, sappiamo che ci fermeremo almeno una settimana, il Jonah ha bisogno di alcune riparazioni, noi di riposo e poi vogliamo visitare per bene il posto. Il museo archeologico: bellissimo, in un sito veneziano dal quale acquista ancor di più fascino e interesse 

George e Stratos
Il museo navale della cittadina è davvero strepitoso ripercorre tutta la storia dall'epoca micenea ai giorni nostri compreso un dettagliato resoconto dell'ultima guerra, foto, reperti, che rendono testimonianza inequivocabile dell'occupazione nazista, il dolore e il travaglio sono palpabili e vien da chiedersi se quel 25 % di popolazione che oggi vota e fa parte di “Alba Dorata” 

La follia sui muri
Imbecillità

 abbia cognizione di cosa è significato per il loro paese il loro attuale credo è comunque con sgomento che vediamo i muri della città imbrattati con propaganda filo nazista, cosa sta succedendo qua? Per fortuna questa degradante ignoranza non è generale, c'è ancora chi come George Malinakis sa perfettamente riconoscere il pericolo di chi mai impara dalla storia.


 Andiamo per ordine.

Chiedendo per un negozio di nautica ci indirizzano in questo centro Malinakis in Skalidi street, dove conosciamo George che è il proprietario, prima di lui suo padre e prima ancora il nonno, e Stratos che lavora con lui da 21 anni, questi due personaggi incredibili si dimostrano tanto efficienti quanto competenti, tutto il materiale che non hanno in negozio ce lo fanno arrivare in un massimo di 2 giorni, anche articoli di cui il negozio non è concessionario, Ovviamente scambiamo idee e chiacchere così George 
ripercorre la storia politica greca per noi dalla guerra in poi...... un tristissimo deja vù, quello vissuto anche da noi, lo stesso raccontato da Terzani in “buonanotte signor Lenin” stessi uomini corrotti che cambiano divise e son sempre lì, stessa politica arrogante stesso servilismo e nepotismo è lui che con molto allarme ci racconta del movimento nazista greco scuotendo la testa e raccontandoci di come tanta gente anche se non lo vota l' ha però in simpatia! A questo punto entra nel discorso la TV, io gli dico che non l'abbiamo e non la vogliamo,

 George allora con aria convinta ci spiega che lui si la tiene in casa, che quando ha avuto i suoi 2 figli ha deciso di avere la TV, ci guarda sornione mentre ci snocciola il suo motto: per domare il mostro devi avere il mostro! Un grazie di cuore quindi e a tutti i sailor che passeranno da Chania, sappiate che lì avrete a disposizione il negozio più fornito di tutta Creta. 

E ancora ci sono posti in giro per questa città dove si respira un'atmosfera retrò anni 70' e ti aspetti di veder sbucare da dietro l'angolo Jimy Hendrix, un posto così è il “ To Koutourouki - cafe & food stories” in Polie street 8, un angolino di pace in pieno centro storico dove si mangia bene a un prezzo decisamente sostenibile.
 




























giovedì 6 giugno 2013

Qualche considerazione, ma finalmente Creta

Finchè è stata solo un'idea quella di spostarsi con la casa sulla groppa o sulla groppa della casa, non ho mai ben recepito le implicazioni e il significato anche molto personale di uno stato del genere. Ora partiti da meno di un mese ma con davanti altri 5 mesi comincio a rendermi conto di quanto questa scelta mi sia cucita sulla pelle e di quanto sono fortunata per aver incontrato Stefano che senza indugio, pur essendo a suo dire una “persona stanziale”, ha condiviso con entusiasmo creativo questo progetto.

Per me è fantastico, la sensazione di un inizio importante che si avvicina a un'essenza più antica, sento un eco di memorie nomadi, vedremo dove mi condurranno, la barca a vela è perfetta per questo: il mezzo col quale viaggiare che è anche la tua casa, per conoscere posti e civiltà diverse, lentamente e in armonia. È anche la scelta del proprio “pollice verso”, fatto di adrenalina a volte e dove il rischio ha la faccia della propria inadeguatezza a misurarsi con una forza talmente grande che manco ti vede ma lo preferisco alle leggi di vita create dall'uomo per sopravvivere nelle grandi città.

Andar per mare vuol anche dire prendere le misure di se stessi, limiti che pensavi irremovibili si spostano e ne vedi altri che magari non immaginavi, poi ancora sto scoprendo che la sensibilità o quello che chiamiamo sesto senso o meglio ancora il famoso gut feeling in mare ha un posto in prima fila e va sempre ascoltato. Mentre entravamo nella baia di porto kajio ho subito avuto una sensazione claustrofobica, l'acqua torbida e un 2 alberi arruginito, ancorato in mezzo alla baia a un corpo morto, le pareti montagnose attorno rimandavano il boato del vento con una risonanza insopportabile, poche e conciate barchine di pescatori, quel poco che c'è a riva è trasandato e triste. 

Amen, passa la prima notte, il mattino controllo le previsioni per andarmene via da lì prima possibile ma nulla, sembra che da quando siamo in grecia possiamo solo scappare da burrasche infilando rosicate finestre una dopo l'altra, il giorno che segue accresce la mia ansia, cattivo umore divento intrattabile..... la notte è l'incubo per eccellenza, su com'è andata leggi Stefano non ci spendo mezza parola, l'unica considerazione su questo posto è che è infelice, soffocante e ho la netta sensazione che abbia un karma pesante di cui non si è proprio liberato questo influisce sugli esseri umani come sui luoghi.


Appena salpati per Kithira l'aria torna a essere respirabile, non avevamo voglia di fare molte miglia e abbiamo tentato di passare la notte, nella parte est dell'isola in 2 differenti baie ma nulla i fondali rigettavano la nostra ancora come cemento così dobbiamo proseguire, stanchi ormeggiamo nella bella baia di Kapsali a sud dell'isola, ma anche da qua ci ritroveremo a scappare, infatti dopo la prima notte ormeggiati lungo il molo ci dobbiamo spostare perchè la 
risacca si fa decisamente pericolosa, risultato 
notte di turni all'ancora, pure qui i fondali non sono sicuri, una barca di inglesi prova a prendere il largo per cambiare baia e li vediamo saggiamente tornare dopo nemmeno 30 minuti.... fuori ci sono 40 nodi se va bene.

Comunque il paesino è grazioso, costruito a misura di turista estivo, angoli da cartolina che farebbero impazzire mia cugina Gio, insomma tutti gli ingredienti che per un' europeo fanno Grecia. Non vediamo l'ora di arrivare a Creta per cui decidiamo di salpare anche se il tempo non è proprio l'ideale ma tanto il giorno dopo sarebbe peggio per cui via! Si mette la prua a 120° e puntiamo Chania che raggiungiamo dopo 9 ore di navigazione. 

Finalmente Creta, quest' isola che per me significa storia con la esse maiuscola mi affascina moltissimo e cercherò di conoscerla il più possibile, Chania è una cittadina veneziana, non mi sembra di essere in Europa e nemmeno in Grecia. Benvenuto a Creta Jonathan!